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La Sacra Rappresentazione muove al calar della luce nella serata del venerdì santo dalla Chiesa di Santa Croce della Foce seguendo un antico itinerario all’interno del medievale centro storico di Gubbio che permetteva di “mostrare” il Cristo Morto alla venerazione dei Monasteri, dei Conventi, delle Confraternite e degli Ospedali.

L’orario della partenza è alle 19,30 del venerdì santo; la durata della Processione è intorno alle 2 ore e mezza.

Caratteristiche e particolari sono le uniche tre soste: al “PIETRONE”, pietra a forma ovoidale, inserita nel selciato del Palazzo del Capitano del Popolo in passato residenza 

della nobile famiglia Gabrielli; il Cataletto con il Crocifisso viene fermato sopra l’antica pietra per circa 15 minuti ed offerto alla venerazione dei fedeli: non si conoscono le origini di questa tradizione, forse dovuta ad un omaggio ai Gabrielli che per secoli è stata la famiglia più potente della città o forse perché la forma della pietra è molto simile alla pietra dell’unzione che sta nel tempio di Gerusalemme; di certo il Pietrone è spesso annotato nei registri d’archivio della Confraternita fin dal 1600 dove sono riportate le spese annuali per la pulitura della strada che va dalla Chiesa di Santa Croce allo stesso Pietrone.

Al passaggio dinanzi la CHIESA DI SAN DOMENICO, dove avviene l’inserimento in Processione del Vescovo della diocesi di Gubbio e di tutto il Clero.

All’ ASTENOTROFIO "MOSCA" di via Cavour per permettere la venerazione del Crocifisso ad anziani ed ammalati ospitati dalla casa di riposo, che in qualche modo supplisce, come luogo di sofferenza, l’ospedale che non è 

più presente in città.

Al termine del giro cittadino la Processione rientrerà proprio a San Domenico dove il vescovo reciterà l’ "omelia" conclusiva al termine della quale i sacri simulacri del Cristo Morto e della Vergine Addolorata rientreranno nella chiesa di Santa Croce della Foce dove i cori del Miserere duetteranno nel Battifondo.