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E’ difficile datare questo edificio sacro, si tratta probabilmente di una ristrutturazione di un’antica chiesa o di una risultanza di più rimaneggiamenti.
I più antichi documenti sono il breve del Papa Celestino II, che nel 1143 confermava la proprietà alla Cattedrale della "CAPPELLAM SANTAE CRUCIS" e quello del Vescovo Bentivoglio che, ad imitazione del suo predecessore "Tedaldo", come dicono il Cenci e la pergamena, o "Tebaldo" (Vescovo dal 1033 al 1050), confermava alla Cattedrale la proprietà "ECCLESIAM SANTA CROCIS DE MURO FRACTO, CUM OMNIBUS SUIS PERTINENSIS".
Su una pietra, incastonata nella parete a nord dietro la sacrestia, c'è una epigrafe abbreviata che secondo il Cenci deve leggersi "ANNO EDIFICATIONIS MILLESIMO DUCENTESIMO SEXAGESIMO SECUNDO QUINTO IDUS APRILIS" cioè "anno della edificazione (o, più probabilmente, ricostruzione) 9 aprile 1262.
epigrafe sulla parte nord della Chiesa di S.Croce della Foce
La Chiesa sorgeva presso le antiche mura della Gubbio umbra (IKUVIUM), non lontano dalla porta "Trebulana", che nel secolo XIV si chiamò Porta S. Anna, ora non più esistente. La Chiesa rimase fuori le mura, quando gli eugubini alla fine del sec. XII costruirono la nuova città sulle pendici del monte Ingino, ridisegnandone la cinta muraria.
L'attuale Chiesa fu edificata sopra le rovine dell'antica costruzione che aveva
l'ingresso dalla parte opposta all'attuale: l’immobile era ubicato all'inizio dell'arteria che collegava Gubbio alla strada consolare Flaminia e quindi ai centri di maggiore spiritualità del periodo romano e del periodo medieovale; la strada infatti conduceva al Tempio di Giove Pennino come alle grandi Abbazie di Santa Maria di Sitria, di S.Croce di Fonte Avellana, di S. Emiliano in Congiuntoli, di S.Girolamo di Monte Cucco e di S. Croce di Sassoferrato.
foto Archivio ROSSI, inizio XX secolo
A giudicare dal soffitto, dagli stucchi che la decorano, l'ultima sua ristrutturazione sembra databile al periodo che va dalla metà del secolo XVI alla metà del secolo XVIII con l'intervento di molti artisti che hanno contribuito a rendere questa tempio uno dei gioielli della città di Gubbio: è infatti del periodo compreso tra gli anni 1642 e 1693 la ristrutturazione definitiva dell'attuale chiesa, che nei secoli
successivi ha subito interventi che, pur non modificando l'assetto originario, alterarono notevolmente la cromia generale.
La popolazione di Gubbio considera questo tempio tra i più cari, sia per le secolari tradizioni di religiosità popolare di cui è riferimento, sia perché custode di un notevole patrimonio artistico e storico.
la Chiesa nel luglio 2021 al termine degli interventi di restauro